
Foto di Aiony Haust su Unsplash
La nostra indagine sulla pelle, il meraviglioso organo che rende unico ognuno di noi, continua attraverso l’analisi di una delle principali componenti del derma. Oggi parliamo dell’elastina!
Che cos’è l’elastina
Molti organi e tessuti del nostro corpo hanno bisogno di un certo grado di elasticità per resistere alla tensione e funzionare correttamente. Questo bisogno non riguarda solo la pelle ma anche i vasi sanguigni, i polmoni e i tendini, per esempio.
L’elastina è una glicoproteina fibrosa che, insieme alla fibrillina, forma le fibre elastiche che compongono i tessuti connettivi. Rappresentando circa il 2% del derma, l’elastina è un componente fondamentale per favorire l’elasticità e la tonicità della pelle.
Come viene prodotta
L’elastina viene prodotta dai fibroblasti del derma, lo strato intermedio che supporta l’epidermide sia da un punto di vista meccanico che metabolico, fornendogli importanti nutrienti e sebo.
I fibroblasti sintetizzano un monomero chiamato tropoelastina. Questa molecola viene rilasciata nello spazio extracellulare, in cui le fibre elastiche supportate da un’impalcatura di microfibrille tubulari si vanno a intrecciare con le fibre collagene.
Il reticolo risultante è ciò che rende la cute elastica e in grado di resistere alla trazione.
Perché è importante il reticolo crociato di fibre collagene ed elastiniche
In caso di contrazione e stiramento, le fibre elastiche del derma (costituite principalmente da elastina) hanno la capacità di ritornare alla dimensione originale, proprio come un elastico. Tuttavia hanno una bassa resistenza alla trazione perciò, superato un certo limite, si spezzerebbero facilmente. Per superare questo limite, le fibre di elastina formano legami crociati con le fibre di collagene.
È stato stimato che le fibre di collagene hanno una resistenza alla trazione maggiore di un filo di acciaio di pari sezione trasversale e sono in grado di sostenere più di diecimila volte il proprio peso. Con la sua tenacità, il collagene si oppone alla trazione eccessiva, proteggendo l’elastina dalla rottura.
Pertanto, i reticoli di collagene ed elastina consentono alle fibre elastiche di allungarsi e rilassarsi (anziché rompersi) durante l’applicazione e il rilascio della forza, permettendo anche il ritorno allo stato basale una volta rilasciata la forza stessa.



Foto di Brooke Cagle su Unsplash
Elasticità e viscoelasticità della pelle sono la stessa cosa?
Elasticità e viscoelasticità sono i due tipi di risposte della nostra pelle quando viene sottoposta a una forza esterna: di contrazione e/o stiramento nel primo caso e di compressione nel secondo caso. La maggiore velocità di ritorno allo stato pre-stimolo dipende dalla quantità di elastina nel primo caso e dal contenuto di acqua nel secondo. Con il primo stimolo si misura quindi l’elasticità cutanea, con il secondo il turgore e la diminuzione del turgore cutaneo è anche un segno tardivo di disidratazione.
Degradazione delle fibre di elastina
Il passare degli anni, lo stress, lo smog o altri fattori possono minare la qualità dell’elastina della nostra cute. Contemporaneamente si verifica l’iper-attivazione di sistemi enzimatici che ne aumentano la degradazione. Poiché il nostro corpo sintetizza l’elastina principalmente durante la fase di sviluppo, il turnover di questa proteina è di fatto molto basso in età adulta, o può avvenire con fibre non funzionali.
Anche fattori esterni, come un rapido aumento di peso o terapie cortisoniche prolungate, possono alterare la struttura dell’elastina e provocare danni come le ben note smagliature.
Come preservare l’elastina
Un componente così prezioso per la salute della nostra pelle (e in generale di tutto il tessuto connettivo) deve essere preservato a tutti i costi! Come possiamo proteggere l’elastina e prevenirne il più possibile la degradazione?
Un primo passo verso la prevenzione è proteggersi dai raggi UV, che attivano famiglie di enzimi (metalloproteasi) i quali degradano l’elastina. Altrettanto importante è l’integrazione di antiossidanti, sia per via orale che con prodotti cosmetici adatti. Questi composti contrastano i radicali liberi che danneggerebbero l’elastina se lasciati indisturbati.
Cosa possono fare i cosmetici applicati alla cute? In termini generali, per favorire la neo sintesi di entrambe le due proteine fibrose del derma, ovvero collagene ed elastina, è opportuno scegliere prodotti che siano ricchi dei loro precursori amminoacidici e peptidici che facilmente oltrepassano la barriera cutanea sino al sito di destinazione cellulare in cui avviene la neo sintesi.
Inoltre il turnover cellulare può inoltre essere stimolato con cosmetici per via cutanea anche attraverso l’esfoliazione, sia essa fisica (scrub) o enzimatica (peeling), in quanto stimola la formazione di nuove cellule epiteliali. Se però la neo sintesi di collagene ci assicura una proteina di buone qualità, altrettanto non possiamo affermare per il derivato proteico di neo sintesi simil elastina in quanto pressoché privo delle proprietà elastiche della proteina endogena.
Anche alcuni trattamenti innovativi professionali come laser e luce pulsata vengono utilizzati per stimolare la sintesi di elastina perché aumentano il calore in zone localizzate e con esso stimolano l’attività metabolica dei fibroblasti. I risultati in termini di neo sintesi di simil elastina, però, sono pressoché i medesimi dei cosmetici.
Un test per valutare l’elasticità cutanea
Un test per valutare l’elasticità cutanea, molto approssimativo ma rapido e immediato, consiste nel pizzicare la pelle del dorso di una mano e tenerla sollevata per cinque secondi. Dopo i cinque secondi si rilascia la cute e si valuta il tempo che la pelle impiega a tornare allo stato di tensione originario.
Questo test, apparso qualche anno fa anche in un articolo di su The Sun, mostra che i “tempi normali di riferimento” variano in base all’età:
– 1-2 secondi (individui sotto i 30 anni);
– 3-4 secondi (30-44 anni);
– 5-9 secondi (45-50 anni);
– 10-15 secondi (60 anni);
– 35-55 secondi (70 anni).
https://www.tiktok.com/@helixphiskincare/video/7108736704894242053
Ad oggi, la migliore azione che possiamo fare per mantenere l’elasticità cutanea è quella di preservare l’efficienza di questa importante proteina della pelle e del tessuto connettivo in genere. Ciò è possibile attraverso un moto adeguato, una sufficiente ossigenazione dei tessuti cutanei, una corretta respirazione e l’adozione di una skincare equilibrata ed evoluta in grado di anticipare anche i nostri bisogni di domani.