A fior di pelle è la rubrica di Helixphi dedicata alla bellezza e al senso estetico che ospita regolarmente contributi di artisti, scienziati, professionisti e pensatori per indagare e scoprire le molteplici forme della Bellezza. Una rubrica in cui la bellezza si racconta, si descrive e si comunica attraverso un intreccio di relazioni ed emozioni, a fior di pelle. Tanti occhi, tante idee e tanti vissuti per esprimere uno dei concetti più complessi e soggettivi mai esistiti.
Oggi incontriamo Sara Castrini a cui siamo profondamente legati da un amore profondo ed a lei affidiamo la descrizione del codice della bellezza promosso da Helixphi.

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Cosa accomuna i bracci della nostra Via Lattea e di altre galassie spiraliformi, visibili nell’immensità del cielo stellato, con la spirale perfetta presente nelle piccole conchiglie di molte varietà di comuni molluschi, come l’“Helix Aspersa Müller”?
La conoscenza dello sviluppo armonico della vita universale e delle sue parti è assai antica. Il famoso motto pitagorico “tutto è numero” testimonia una visione del cosmo che non lascia spazio alla nozione di caso e afferma il potere ordinatore svolto in natura dai numeri.
Tra le costanti numeriche più famose, presenti in natura e note già ai tempi degli antichi Egizi, ancora prima di Pitagora, vi è la “proporzione aurea”. Considerata da Platone (Timeo) la chiave interpretativa della fisica del cosmo, essa fu chiamata dai Pitagorici semplicemente “sezione”, per poi essere definita nel 1509 “proporzione divina” dal frate francescano Luca Pacioli e “gioiello della geometria” da Keplero nel 1600. Nel 1800 questo rapporto fu finalmente nominato “sezione aurea”, mentre la cifra numerica da esso originata è stata designata ai nostri giorni come “numero d’oro”.



Tradizionalmente il valore numerico (1,618) del numero d’oro è indicato da phi, lettera greca iniziale di Fidia, l’architetto ateniese che utilizzava consapevolmente questa proporzione nelle sue opere per conferire ad esse bellezza e armonia.
Senza scendere troppo nei dettagli matematici, si può sinteticamente dire che la sezione aurea riesce a infondere bellezza, stabilendo un rapporto tra il tutto e le parti di ciò a cui si applica, tale per cui l’intera lunghezza sta alla parte maggiore come questa sta alla parte minore.
Il risultato che ne deriva è, appunto, un perfetto accordo tra gli elementi di un tutto, una distribuzione delle forme che, comunicando un intimo, inafferrabile senso di ordine, si traduce in una percezione estetica particolarmente positiva.
Lo spiegamento di una spirale perfetta, sia essa di grandi dimensioni (galassia) o piccole (chiocciola), la perfezione di tanti fiori, muniti di cinque petali ripartiti in pentagrammi regolari, il rapporto misurabile nelle varie parti del corpo umano: sono soltanto alcuni degli esempi dell’applicazione del phi in natura.
Rilevato addirittura nel diametro dell’elica del DNA, il phi è il codice della bellezza di cui si veste la vita dell’intero universo.
La scelta del nome “Helixphi” da parte di mia sorella Serena è quindi un omaggio dichiarato alla bellezza nel suo significato più elevato. Come tale il nome “Helixphi” intende anche porsi a garanzia di una sapiente, ben dosata combinazione di principi attivi che, in sinergia con il siero di chiocciola, sono in grado di riequilibrare la pelle del viso, modulandola sulla frequenza della bellezza.



Grazie Sara, quando vorrai tornare per un articolo sul nostro blog, sarai la benvenuta!
Sara Castrini è insegnante di lingua e civiltà inglese. Benemerita della Società Dante Alighieri, per l’alta competenza nelle opere dantesche, da anni si dedica a studi inerenti le Sacre Scritture, il simbolismo, la lingua ebraica antica e la mistica. E’ relatrice di conferenze sull’antica civiltà egizia che fino al 2020 ha tenuto regolarmente presso l’Ufficio culturale dell’Ambasciata Araba d’Egitto a Roma. Suoi sono anche alcuni interventi alla mostra su “L’uomo visibile e invisibile” tenutasi presso la Galleria d’Arte Moderna a Roma.